Ti dicono “archiviare” e ti vengono in mente omini curvi che in locali scuri, fra il solo rumore dei loro passi, abbandonano faldoni su scaffali impolverati. La mostra CLASSI, figlia dell’omonimo progetto, spazza via queste tristi immagini.

Già, perché Pierluigi Crameri e Alessandra Jochum-Siccardi della biblio.ludo.teca La sorgente hanno archiviato e documentato più di 500 foto di classi della Valposchiavo non per accantonarle, ma per dar loro luce. Nasce così la mostra CLASSI, inaugurata lo scorso sabato (27 ottobre) all’interno di EXPO 2012, la quale presenta una scelta delle immagini finora raccolte e archiviate in forma digitale nell’ambito dell’omonimo progetto.

2 delle 42 immagini in grande formato in esposizione.
La mostra CLASSI sta avendo successo: in due giorni l’hanno visitata poco meno di 500 persone.

Foto di classe che vanno dal 1880, periodo in cui l’invenzione della fotografia ha fatto la sua comparsa anche alle nostre latitudini, a pochi anni fa. Dai visi seri, e forse un po’ preoccupati di fronte a un marchingegno poco conosciuto, di fine diciannovesimo secolo a quel modo di vestirsi un po’ così degli anni Ottanta. Immagini che inteneriscono e accomunano, come afferma il curatore Pierluigi Crameri: “La scuola unisce giovani e vecchi. Tutti siamo passati da lì, provando probabilmente sensazioni simili.” 

La scuola, e la foto di classe di rito, accomuna grandi e piccini.
Luigi Gisep, padre del famoso, omonimo archivio. Il progetto CLASSI, insieme all’Archivio fotografico Valposchiavo, è in fondo una continuazione di quanto da lui intrapreso per la memoria collettiva.

Immagini che sanno raccontare, che sono da leggere. “Queste fotografie, oltre a essere belle, hanno un grande valore documentario”, spiega la curatrice Alessandra Jochum-Siccardi: “Se le leggi capisci molto degli anni in questione: il rapporto con gli insegnanti, il modo di vestirsi e il livello di benessere, la relazione fra le confessioni religiose e fra maschi e femmine, e molto altro ancora.” CLASSI consente dunque di salvaguardare un notevole patrimonio di cultura locale, di rafforzare la memoria collettiva, e di tramandare tutto ciò alle prossime generazioni.

Oltre a 42 immagini in grande formato ci sono alcuni album da sfogliare con una settantina di foto.

La mostra, aperta in biblio.ludo.teca La sorgente dal 27 ottobre al 16 dicembre 2012, da una parte è stata allestita per restituire alla popolazione quanto essa ha permesso di realizzare, consegnando ai curatori foto private e preziosi chiarimenti. Dall’altra intende essere un’occasione per completare le informazioni e per trovare nuove foto. Testi e immagini che confluiranno in un libro su oltre 100 anni di scuola in Valposchiavo,ad opera della stessa biblio.ludo.teca La sorgente in collaborazione con la Libreria L’Idea di Poschiavo, in uscita la prossima primavera.

La mostra serve anche a racimolare maggiori informazioni e foto per l’arricchimento dell’archivio e per un libro in uscita la prossima primavera.

Di Nicolò Nussio, www.ilbernina.ch