Lavori di sgombero e ricerche a seguito della valanga ‘’Marianna’’, scesa la mattina del 22 marzo 1934 a Bernina Suot.
Le vittime furono due operai della ferrovia: il caposquadra italiano Giovanni Maffina (53 anni), residente a Pontresina, e l’operaio Giovanni Cortesi (24 anni) di Cologna. I due erano scesi dallo spazzaneve su cui si trovavano per aiutare a liberare i binari manualmente. Prima di rimanere sotterrato dalla valanga, Maffina riuscì a segnalare al treno proveniente dall’Engadina di retrocedere, salvando così le quaranta persone a bordo.
Giovanni Cortesi venne ritrovato 40 minuti dopo l’incidente. A nulla servirono i tentativi di rianimazione da parte di due medici tedeschi presenti a bordo del treno proveniente dall’Engadina.
Il corpo di Giovanni Maffina, invece, fu ritrovato soltanto il 25 marzo, lontano 200 metri dal luogo dell’incidente e a una profondità di 3 metri.
Ai lavori di ricerca parteciparono tutti gli operai della linea del Bernina. Nei giorni seguenti, sotto la direzione dell’ingegnere Luigi Coquoz, fu istituita una truppa di un’ottantina di uomini, provenienti da Poschiavo e dall’ Engadina, per aiutare nelle ricerche.
La valanga, che si staccò dal Munt Pers, ricoprì interamente sia la strada che la tratta della ferrovia. Il traffico venne riaperto il giorno successivo. Il giorno precedente, la tratta era stata chiusa per il pericolo di valanghe.
Scrivi un commento